Bitcoin è la prima moneta elettronica, nata nel 2009 da Satoshi Nakamoto, di cui non si conosce la vera identità, perché potrebbe essere un individuo o un gruppo di esperti economisti.
Nel 2009,esattamente il 3 gennaio appare per la prima volta l’unica criptovaluta dal valore di pochi centesimi di dollari circa 0,00076, una moneta virtuale che si basa sullo scambio di dati tra computer e non esiste in maniera fisica come l’euro e il dollaro. Difatti, le monete tradizionali esistono sotto forma di banconote o monete e vengono continuamente create e gestite dalle Banche, come per esempio l’euro, stampato dalla Banca Centrale Europea, invece i bitcoin vengono creati da un algoritmo inventato da Satoshi Nakamoto che gestisce gli scambi di questa valuta senza bisogno di intermediari istituzionali come banche e governi. Il progetto originario che aveva in mente il suo inventore si basa sulla creazione di una valuta totalmente decentralizzata e anonima, così da poter tutelare la privacy di ogni individuo che la utilizza. Il bitcoin è pseudoanonimo, poiché tutti gli utilizzatori vengono identificati con un address, composto da lettere e numeri. Per validare le transazioni bisogna fare dei calcoli complessi eseguiti dai miners che si occupano di estrazione di moneta virtuale grazie ad un processo chiamato Mining. Molte persone installano dei software o creano dei sistemi composti da Cpu, da hardware, da ventole di raffreddamento che vengono collegati in serie, al fine di eseguire calcoli estremamente complessi, così da poter ottenere quote di bitcoin.

Esistono diverse piattaforme di exchange, n cui iscriversi, dove è possibile acquistare bitcoin, scambiando la valuta tradizionale in criptovalute, tramite carta o bonifici bancari. Naturalmente vi è anche la possibilità di venderli pagando delle commissioni (Fee). Si potrebbe anche pensare di gestirli all’interno di un proprio portafoglio virtuale, chiamato wallet, totalmente anonimo, costituito da codici identificativi, nel quale si possono scambiare le criptovalute in tempo reale. Il wallet comunica con la blockchain, ovvero un registro pubblico decentralizzato che contiene la lista delle transazioni dei bitcoin. Si tratta di un archivio digitale crittografato, all’interno del quale vengono registrate le operazioni effettuate in bitcoin che vengono poi raggruppate in blocchi, da cui il nome blockchain, ovvero catena di blocchi che impedisce la duplicazione di informazioni. L’archivio è trasparente, nel senso che può essere visualizzato e controllato da chiunque. Tutto viene gestito da un protocollo informatico pubblico, in cui tutti gli utenti sono alla pari, perciò nessuno lo può modificare, perché già sono stati prestabiliti i dati da creare e procede in modo automatico. Chiunque può aprire un wallet, grazie a specifici software o hardware, possedere una chiave pubblica e una privata. E’ fondamentale tenere con cura in un posto sicuro la chiave privata del proprio wallet, perché con essa è possibile sbloccarlo e compiere qualsiasi calcolo. I pagamenti, infatti sono anonimi ed istantanei.

Si sta diffondendo sempre di più l’utilizzo di moneta virtuale. Secondo molti esperti non esiste il rischio che si possa generare inflazione, perché non c’è mai un eccesso di emissione di nuova moneta. Arriverà un momento in cui non si potranno più creare bitcoin e potranno esserne minati soltanto 21milioni.Si ritiene che i bitcoin siano una riserva di valore determinata dal prezzo degli scambi delle transazioni che avvengono nel mercato libero. Le persone infatti generano il suo valore che è volatile e varia rapidamente in base alle notizie del mercato.

Bitcoin, come acquistarli, venderli e gestirli