Diminuire le nostre paure è di vitale importanza perché esse possono causare enormi sofferenze a noi stessi e a chi ci circonda. Le paure interiori sono molto pericolose perché si tende abitualmente a proiettarle nel mondo esterno, facendo intravedere pericoli che si crede convalidino le proprie angosce.
Tutti noi siamo tipicamente reticenti a fare un buon lavoro sulle nostre paure interiori; un processo che invece risulta fondamentale per eliminare le preoccupazioni che ci affliggono e che è la base per cambiare la propria vita in maniera netta.
Come risolvere le angosce della vita quotidiana
È vero, esistono persone malvagie, ciniche, cattive e che è buona pratica proteggersi da queste tipologie di esseri umani, ma non bisogna farlo in modo controproducente. Attraverso dinamiche psicologiche particolari, è possibile contribuire a esiti indesiderati, che apportano più svantaggi che benefici.
Le persone timorose creano inconsapevolmente le circostanze, attraverso le quali, le loro paure diventano episodi reali.
Una paura interiore meno evidente, ha il potere di influenzare le persone con le quali si interagisce in modo molto più positivo e sarebbe più efficace nel neutralizzare i pericoli, attraverso il ‘soft power’ dell’integrità, della moralità e della saggezza.
La meditazione è particolarmente utile per affrontare le paure interiori. Chiudere gli occhi, fermare la mente, mettere da parte l’ego; tutte le identificazioni con la famiglia, gli amici, le convinzioni, i beni e l’immagine di sé svaniscono, lasciando solo la pura coscienza. Non c’è niente da temere quando non abbiamo paura del vuoto interiore. Questa vera essenza al centro del nostro essere è tutto ciò che realmente abbiamo ed è più che sufficiente.
Quali sono le paure interiori più comuni
Le paure interiori, spesso inconsce, si manifestano in molti modi, compresa la paura della morte, della povertà, della fame, dell’ignoto, del cambiamento, del nulla e dell’idea della nostra insignificanza o indegnità. La paura più grande, tuttavia, è quella di noi stessi, che si esplicita nella tormento di dover abbandonare la nostra vecchia identità. Un vero e proprio freno nel percorso che si vuole intraprendere per la propria vita.
Oltre alla paura della crescita interiore, esiste una paura di apportare cambiamenti esterni. Si rischia, ad esempio, di ignorare il riscaldamento globale o di non rispondere abbastanza rapidamente alla minaccia, perché esiste la paura di abbandonare le sicurezze economiche che ci danno un senso di sicurezza e comfort. Questa paura dell’ignoto ci fa aggrappare al sistema che ci ha sostenuto, sebbene sia stato spietato nei confronti dell’ambiente e ora sia diventato vecchio e corruttibile.
Le paure interiori possono mettere a repentaglio anche i sistemi democratici; si perde potere elettivo a causa delle ansie personali. Politici senza scrupoli giocano su questi sentimenti, ponendosi come guardiani o protettori e, in quel momento si rinuncia alla libertà di decidere in cambio della protezione. Questo è un pericolo che si contrappone con resistenza alla necessità di cambiare la propria vita.
Da quanto tempo le paure interiori influiscono sulle nostre vite
Se fosse possibile, come sostengono alcuni psicologi evoluzionisti, decidere quale delle emozioni dell’umanità è la più antica, allora la paura entrerebbe sicuramente al primo posto. Per i nostri primissimi gruppi di antenati, il mondo era un luogo intimidatorio e infestato, in cui violente tempeste, la minaccia del fuoco, malattie e sofferenze, avevano tutti un potere impressionante su di loro. Fu così, all’inizio, che la mancanza di comprensione diede origine al terrore primordiale.
Nell’infanzia, la mancanza di comprensione dà origine alle paure dei bambini: le paure irrazionali di essere lasciati cadere, soffocati, affamati. I sentimenti di impotenza e vulnerabilità dei bambini fanno sembrare le loro paure giustificate e reali.
Molti sono indotti a credere che le paure interiori, che proiettano nell’ambiente, siano in qualche modo convalidate da circostanze presumibilmente pericolose.